"Consiglierebbe la carriera di scrittore?" mi chiese uno degli studenti.
"Stai cercando di dire amenità?" gli chiesi.
"No, no parlo seriamente. Consiglierebbe la carriera di scrittore?"
"È lo scrivere che sceglie te e non tu lo scrivere."

Charles Bukowski

domenica 31 gennaio 2010

La narrazione emotiva

 

Recentemente ho acquistato il nuovo libro di Luttazzi, che invito chiunque a comprare se vuole morire dalle risate leggendo un saggio politico "La guerra civile fredda" edito da Feltrinelli. Tema forte di questo libro è la descrizione della narrazione emotiva, vale a dire l'esplicazione dei 5 elementi che permettono di creare un legame fra pubblico e narratore. O fra candidato ed elettore. Ovvio che questo fa riferimento a Berlusconi che da bravo comunicatore sa usare alla perfezione queste tecniche. Ma ultimamente ho visto con molto interesse utilizzare le stesse tecniche più o meno consapevolemente, da quello che è stato deifinito il "Berlusconi rosso" Nichi Vendola (ne parlo giusto perchè ho trovato ineludibile il collegamento di questo tema con le primaire appena terminate). Nel bene o nel male, lui sa usare queste tecniche, cosi come le ha sapute utilizzare Obama. Ecco quindi alcuni stralci del libro correlate con mie valutazioni.

«In America, gli strateghi politici di destra hanno scoperto che l'elettorato non vota in modo razionale, ma in base a suggestioni emotive. Il programma elettorale diventa secondario, se non sai come raccontarlo. Vinci le elezioni (è questo il trucco prodigioso) se lo sai raccontare come una storia che crei con l'elettore un legame emotivo.

Legato emotivamente, l'elettore sospende la sua capacità critica. E magari finisce per votare Berlusconi anche se a conti fatti non gli conviene. è il fenomeno dell'operaio che vota Berlusconi.

Come si racconta una storia in modo efficace dal punto di vista emotivo? Cinque gli elemnti importanti.

Primo elemento: ostacoli da superare. Nella storia c'è emozione se il protagonista vuole disperatamente qualcosa ma incontra degli ostacoli che glie lo impediscono. Riuscirà a superarli? Solo questo tiene vivo l'interesse del pubblico. [nel caso di Vendola sono palesi gli ostacoli, e ora anche Palese. I poteri forti, il PD, D'Alema, i privatizzatori dell'acqua, i ripetuti richiami all'essere solo nel palazzo richiamandosi ad una vicinanza col popolo. Questi sono a tutti gli effetti proclami demagogici a cui lui fa leva, nonostante sia stato per 5 anni Presidente di regione e si appresta ad esserlo per altri 5 anni insieme agli stessi poteri forti che dice di voler combattere (per la Cronaca il famigerato Tedesco teneva pubblicamente per lui)]
[...]
Secondo elemento importante di una storia ben raccontata: le debolezze. Un protagonista non è amato se non ha debolezze. [...] Questo serve a creare un legame emotivo fra protagonista e pubblico. [...] Le debolezze rendono il protagonista umano e simpatico. Berlusconi lo sa ed esibisce di continuo le sue [gaffe, donne, bugie, ecc. Le debolezze di Vendola? Diverso. Da quelli che oggi governano la Puglia. La sua emotività che travalica nel politico trasformando il poltico in personale. È ovvio che siamo anni luce dalle debolezze berlusconiane e certamente sono mille volte preferibili a queste]
[...]
Terzo elemento di una storia ben raccontata: il protagonista deve volere a tutti i costi qualcosa. A tutti i costi: solo questo genera nell'elettore passione ed entusiasmo. [Credo che sia chiaro cosa voglia Vendola, una Puglia migliore, lotta ai poteri forti, no al nucleare, ecc. La realtà o meno di questa volontà poi non ha importanza, l'importante è apparire come strenuo combattente di queste cause, altrimenti non si spiegherebbe perchè abbia cacciato Petrella e trasformato l'acquedotto in una SPA pubblica (ma pure sempre SPA)]
[...]
Quarto elemento di una storia ben raccontata: l'unicità. 
Il protagonista di una storia, per essere interessante, dev'essere unico. Come si rende unico un personaggio? In tanti modi, ma uno dei trucchi più frequenti è raccontare il suo passato. [In Vendola certamente la narrazione del suo passato ha il suo peso, comunista, presidente dell'antimafia, ecc. Ma non ritengo che sia lo strumento principale della sua unicità. Certo è che questa è innegabile, specie nel panorama politico odierno, la sua figura di "comunista" governatore contro tutto e tutti è un'unicità, cosi come la sua rivoluzione gentile lo porta ad essere Solo contro tutti. Trascendendo spesso nel personalismo che toglie spazio alla politca. Tremenda erdità del berlsuconismo.]
[...]
il quinto elemento necessario perchè una storia crei un legame emotivo, è che protagonista e antagonista siano agli antipodi. [...] Se protagonista e antagonista sono troppo simili, invece, sparisce il conflitto e la storia diventa noiosa. [Anche qui non credo che sia necessario spendere troppe parole Vendola  - Boccia. Da una parte l'idealista "comunista" antisistema che sogna una Puglia migliore, dall'altra il bravo ragazzo, economista, spalleggiato dai poteri forti del PD. Fitto - Vendola...Non c'è bisogno di dire niente.]»

P.S.
Ma perchè Vendola si porta sempre dietro quel belloccio di Fratoianni?

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5 commenti:

  1. Mi hai incuriosito!

    Grazie mille per il bel commento, CIAO!!! :-D

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  2. Fratoianni = Carfagna?

    Allora bisogna aggiungere il sesto elemento: contornarsi di gente bella, o come si dice oggi "immagine"

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  3. Vendola ha una narrazione emotiva da far valere. OK. Ma D'Alema, il più intelligente che ha sempre perso? Ha fottuto la telecom, i suoi elettori, inventato la bicamerale, tramato coi furbetti del quartierino, viveva a piazza navona ma ad equo canone, si vantava di scarpe da un milione e mezzo, fa le gare in barca a vela circondato da motoscafi della scorta, devo continuare?
    e "ma anche" uolter veltroni? e il prof. cacciari? e il nipote di suo zio letta? e quello ricco che parlava dei bamboccioni?

    L'Italia sarebbe un paese che vota a sinistra se la sinistra esistesse in Italia. Narrazione motiva o no.

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  4. Non vedo che c'entri qui D'Alema e Veltroni. Di certo il PD non è la sinsitra è forse lo è Vendola. La sinistra la distingui in base al fatto che rappresenta una classe sociale. In Parlamento oggi ci sono solo partiti che si dicono interclassisti e nella sostanza delle politche economiche e del lavoro non sono alternativi (vedi Pomigliano. La sostanza del post vuole far riflettere sul difetto della sinistra (intendo le persone che si definiscono di sinistra, non i dirigenti)che cerca scorciatoie nei salvatori nei Berlusconi di sinistra piuttosto che su un serio percorso e progetto politico.

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