"Consiglierebbe la carriera di scrittore?" mi chiese uno degli studenti.
"Stai cercando di dire amenità?" gli chiesi.
"No, no parlo seriamente. Consiglierebbe la carriera di scrittore?"
"È lo scrivere che sceglie te e non tu lo scrivere."

Charles Bukowski

sabato 14 luglio 2012

Versi sudati


Si versano i versi e si sversano. Sudati di detti che avresti voluto dire ma non sapevi digerirli. Si sfocano i pensieri, le volontà e le voluttà, si adagiano allo scivolìo i verbi invertebrati che galleggiano senza soggetti fra la polvere d'agosto. Non parli più da tempo, non scrivi e non detti. Non pronunci pronomi e non preghi. Pago del guardar passare, del vedersi invecchiare, del non leggere più, del correre a piedi, dell'incontrarsi a mezzanotte col proprio letto e non aver più nulla da dirsi. Perchè dire non è tutto, anzi dire non è niente. Non si traduce ogni cosa, non si può uccidere tutto. Di banalità hai barattato la tua strada in salita. L'ovvietà ce l'hai servita a tavola al posto delle tue lacrime decedute. Non posso più ascoltarmele scivolare. La palestra di liberazione, lenta mi porta sul mare d'autunno, che fischia di salsedine a chi sa ingoiarla. Ritorna muto, rimpara l'analfabetismo, torna a guardarti cieco, affoga nel silenzio sordo. Scava il respiro come un minatore stanco, eccolo il deserto perso.
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