"Consiglierebbe la carriera di scrittore?" mi chiese uno degli studenti.
"Stai cercando di dire amenità?" gli chiesi.
"No, no parlo seriamente. Consiglierebbe la carriera di scrittore?"
"È lo scrivere che sceglie te e non tu lo scrivere."

Charles Bukowski

domenica 14 febbraio 2010

Io no so' comunista cosi, SO' COMUNISTA COSIII!!!



Per parlarvi di ciò che vorrei potrei partire da molti ingressi, da varie angolature.  Una matassa complessa che può essere sciolta da qualsiasi punto per giungere allo stesso risultato. Visto dunque che oggi è San Valentino, partiremo da uno ahimè poco romantico. Per la precisione quello del 1984. Quel giorno venne approvato il famoso decreto di San Valentino, dall'allora presidente del Consiglio Bettino Craxi, quello che aldilà del fatto che rubasse, è diventato ora un grande statista. Ebbene, in quel famoso decreto si definì la fine della scala mobile (sistema di adeguamento del livello dei salari al livello dell'inflazione) e di qui la progressiva perdita di forza e di diritti da parte dei lavoratori. Difatti quello che doveva essere un governo socialista iniziò la distruzione sistematica delle conquiste operaie degli anni '60 e '70. Un processo che ovviamente avveniva a livello globale, per capire i quali è necessario utilizzare dei (vetusti e superati dalla storia) paradigmi marxisti, vale a dire la lotta di classe. Durante il dopoguerra, ed in particolare nel ventennio su citato, la forza raggiunta dal movimento operaio in Italia (grazie al PCI e ai sindacati) e dai rapporti di forza internazionali (vedi presenza dell'URSS) congiunto con una fase espansiva dell'economia italiana, ha fatto sì che il padronato italiano (e non solo) attraverso la sua classe dirigente concedesse molto, per evitare la vittoria delle forze comuniste. Da quel famoso San Valentino è iniziato un processo che senza badare ai colori dei governi succedutisi, ha portato a zero (cioè alla situazione attuale) le conquiste del mondo del lavoro. Si è partiti dalla scala mobile per arrivare al precariato, all'eliminazione effettiva dell'articolo 18 attraverso l'eliminazione totale della stabilizzazione. Proviamo ora per un attimo a cambiare visuale. Di ieri la notizia che a Milano è scoppiata l'ennesima rivolta urbana da parte di migranti. Dopo Rosarno e Secondigliano, ve ne saranno ancora altre. Dicevano i 99 Posse in una bellissima canzone "senti la tensione come sale, basta un niente, l'esplosione imminente". Sapevo già cosa avrei sentito oggi da parte dei ministri  neofascisti di questo governo: non si può continuare cosi, serve tolleranza zero nei confronti dei clandestini, categoria ormai generalistica per identificare il corpo estraneo, clandestino: un marchio verbale in tutto e per tutto speculare alla stella di david cucita sulle camice degli ebrei nel ventennio. Woody Allen una volta ha detto "In generale un'affermazione della destra è sempre una cattiva notizia, è sempre una faccenda pericolosa. Perché la destra dà risposte molto semplici, dirette a problemi enormi" ed è proprio questo il caso. La demagogia, il fascismo, il populismo, il razzismo, trovano la più profonda realizzazione nel dare risposte semplici a problemi complessi, spesso conoscendo la complessità di processi che essi stessi creano ad arte per poter gestire con la repressione il controllo della società. Provo a spiegarmi: i migranti sono persone che scappano da situazione di guerra, persecuzione, fame e sfruttamento in zone del mondo in cui per loro sfortuna è toccato nascere. Ma della guerra civile in Somalia di chi è la colpa? Chi finanzia gli eserciti che scorrazzano in quella zona? Che interessi economici vi sono dietro e di quali potenze? E degli afghani che fuggono dal loro paese distrutto da più di un ventennio di guerre? E degli Iracheni, vittime di due guerre, devastanti, di dieci anni di embargo, della frammentazione del loro tessuto sociale grazie alla guerra imperialista che intendeva portare democrazia ed ha portato solo guerra civile fra etnie. E dei curdi iracheni? E dei Palestinesi da più di 50 anni cacciati dalle loro terre, bombardati, uccisi, privati di ogni minima dignità, rinchiusi in un lager all'aria aperta chiamato Gaza e bombardati con le armi al fosforo dal "democratico" governo Israeliano protetto da Stati Uniti? Di chi è quindi la colpa se il 20% della popolazione mondiale si ruba l'80% delle risorse esistenti? Non è forse proprio quel 20% di mondo che per conservare la propria situazione di ricchezza e privilegio ha necessità di tenere il restante 80% in una situazione di fame e sfruttamento? Pensate davvero che l'occidente voglia lo sviluppo dell'Africa? Significherebbe un cataclisma mondiale, una carestia irrisolvibile in quanto servirebbero altri 5 mondi per poter sfruttare tutte le sue risorse. Basti vedere quanti grattacapi sta dando la Cina. Di chi è  quindi la colpa di questa enorme oscena e perversa assurdità se non del capitalismo, un sistema talmente perverso che può portare solo all'autodistruzione dell'uomo, in quanto ha come unico fine il profitto e non il benessere dell'uomo. Avviene quindi, che questi proletari mondiali affrontano viaggi della speranza dove in tantissimi ci lasciano la pelle e non solo. Dopo aver attraversato il deserto, i lager libici  (finanziati dal governo italiano) dopo aver affrontato l'assassino Mediterraneo, essi  sbarcano sulle nostre coste. Qui sono pronti ad un nuovo ricatto del sistema capitalistico- mafioso italiano, quello della clandestinità, una condizione utile al padronato parassitario italiano per poter ottenere schiavi a buon mercato. Per quanto infatti la Lega ed il governo voglia demagogicamente farsi portavoce della tolleranza zero e della cacciata di tutti gli extracomunitari, i loro interessi sono esattamente diversi. I padroni del Nord ed i mafiosi del Sud non vogliono cacciarli, perché sanno che cosi l'Italia crollerebbe, il loro obbiettivo è quello di avere forza lavoro a bassissimo costo e facilmente ricattabile. Questo ha un duplice risultato: da una parte evidenti risparmi (un immigrato lo sfrutti quando ti serve e lo  rendi clandestino buttandolo in un lager (CIE) quando non serve più) in quanto il permesso di soggiorno è legato al lavoro. Il secondo risultato è quello di creare una concorrenza fra lavoratori italiani, che sono costretti ad accettare condizioni contrattuali più basse (minori stipendi e più precariato) e di scatenare cosi guerre fra poveri: italiani contro extracomunitari. Le polveriere delle periferie degradate dove i migranti ed i ceti più bassi della popolazione italiana sono tenuti assieme in una situazione di emarginazione ed isolamento servono appunto a far scoppiare rivolte utili ad aumentare la forza repressiva dello Stato che può cosi controllare ancor meglio la popolazione nell'interesse del grande capitale. Ecco perché gli operai del nord votano Lega ed i braccianti e operai del sud PDL, ecco quindi che quella di Rosarno non assume più la valenza di devastazione, ma di lotta proletaria contro un potere capitalista - mafioso che governa il sud. I tagli ai servizi sociali, all'istruzione, non sono altro che la riprova di questo. Si detassano i grandi capitali e si tolgono soldi attraverso l'abolizione di servizi sociali alla povera gente.
Potrei continuare all'infinito. La realtà vige in questo, la complessità di un sistema governato in maniera fascista, demagogica, populista. Ma il problema sono i comunisti, usati ora come pericolo ora come scherno, proprio nel momento in cui questa crisi riporta in primo piano le ragioni di Marx. Si parla d'altro, si parla di Berlusconi e dei suoi processi, si parla dei bamboccioni (piuttosto che dei precari), si parla del legittimo impedimento, delle intercettazioni, del maestro unico, della tolleranza zero, del permesso di soggiorno a punti, della mignottocrazia. Si parla di niente, per dividere cosi la classe dei proletari moderni, per dividere gli interessi unici che avrebbero i più poveri, gli ultimi con i penultimi, gli operai italiani con quelli somali, egiziani, palestinesi, iracheni ecc. Si parla di niente e si cade nel baratro.
Oggi più che mai è vero: Socialismo o Barbarie
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