"Consiglierebbe la carriera di scrittore?" mi chiese uno degli studenti.
"Stai cercando di dire amenità?" gli chiesi.
"No, no parlo seriamente. Consiglierebbe la carriera di scrittore?"
"È lo scrivere che sceglie te e non tu lo scrivere."

Charles Bukowski

lunedì 22 febbraio 2010

Braccia donate all'orticoltura

Quei giorni a Magenta iniziarono davvero a ritemprare l’animo fradicio di Mario. Dopo una settimana di vuoto vagare per le montagne, per la città, giornate di sguardi nel nulla, decise che era arrivato il momento di iniziare a fare qualcosa di più concreto, nell’attesa del goniometro. Franco viveva dalla coltivazione del suo orto e da piccoli lavoretti agricolo – artigianali che faceva qua e là. Ogni tanto poi scendeva in paese e vendeva qualche ortaggio in più, o qualche manufatto creato da lui. “Franco, se devo stare qui un po’, non mi va di essere un peso o di restare a vegetare tanto, non è cosi che troverò la mia strada, allora ho deciso, beh si se ti serve una mano per qualcosa…”. Franco lo squadrò divertito e urlò “Gioventù! A zappare!” e scoppio in una risata fragorosa. Poi soggiunse, “scherzi a parte se ti va, ti consiglio di provare l’orto, lì forse non troverai il goniometro, ma scoprirai tante altre cose utili”. “Ok Franco, dimmi da dove comincio” – “Anzitutto ricorda” disse Franco, “che l’orto non è un posto filosofico, è cruda realtà, molti si affiancano ad esso immaginandoselo come la purezza della natura, come il ritorno alle origini, contro il rimedio al logorio della vita moderna, ma appena si avvicinano ad esso scoprono con stupore che la zappa pesa. E il peso di quella zappa è esattamente uguale al peso della catena a cui è legata la terra del sedentario. Ricorda anche questo Mario, il nomade non coltiva, il nomade non ha proprietà privata, ma solo collettiva. È il sedentario che coltiva l’orto, che mette la terra al guinzaglio e la fa sgobbare, e il peso di quel guinzaglio è rappresentato da quella zappa, una catena a una cui estremità v’è la terra ed all’altra tu”. Mario lo seguì con attenzione annuendo spesso con la testa “D’accordo Franco cercherò di andarci con molta umiltà verso madre terra”. Franco allora gli dette una pacca sulla spalle e disse “Vieni ora ti presento il mio orto. Eccolo qui, vedi bisogna arare questa zona, rigirare tutto il terreno e farlo riposare un po’ prima di iniziare a coltivarlo, ce la fai?” – “Certo Franco, alla fine sono sempre un bel giovanotto” aggiunse Mario che iniziò il suo lavoro.
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