"Consiglierebbe la carriera di scrittore?" mi chiese uno degli studenti.
"Stai cercando di dire amenità?" gli chiesi.
"No, no parlo seriamente. Consiglierebbe la carriera di scrittore?"
"È lo scrivere che sceglie te e non tu lo scrivere."

Charles Bukowski

domenica 20 dicembre 2009

Storia di un aldilà


Non ricordo esattamente il giorno in cui sono nato, non ricordo esattamente il giorno in cui mi sono ritrovato qui in questa strana ampolla. Davvero molto strano, è come un incantesimo il ritrovarsi qui dentro, come se tutto d'un tratto pouf! ti ritrovi qui vivo in questa forma, in questo corpo. Per poi finire chissà dove. Un posto narcotizzato, è questa l'impressione che mi sono fatto di tutto ciò, è una vita fatta di pace inverosimile, di vuoto, di silenzi di pareti silenziose, di gabbie elasticizzate. ogni tanto mi pare di sentire rumori venir fuori dal mondo. Ogni tanto sento dentro di me strane voci, non so più se sono miei io deformi, se sto diventando pazzo, non so neanche perché sono qui, chi sono, mi sento di non appartenermi, di essere legato totalmente ed inestricabilmente a qualche oscura forza superiore. Tutto qui è una continua danza tantrica, un incessante ritmo ossessivo. Sento che la mia ora sta per arrivare, sento che i miei giorni qui dentro stanno per terminare, sento che è la fine. Ho paura, non so cosa ci sarà poi, forse semplicemente niente. Che senso ha aver vissuto tutto questo inutile tempo a vagare senza meta per questo acquario. Mi sento mancare le forze, mi sento tutto d'un tratto prosciugato, intontito soffocato, tutto sta per terminare ed io non so neanche che razza di senso abbia avuto, quando è stato il giorno in cui mi sono ritrovato qui dentro. E dopo? magari ritroverò tutte queste voci confuse nella mia testa, i miei angeli custodi che mi guideranno per qualche paradiso. Chissà se ricorderò qualcosa di tutto questo mondo assurdo. Sta per finire, l'acqua intorno a me sta diminuendo lo sento, soffocherò, morirò in modo atroce, tutto sta per cadermi addosso e le forze mi vengono meno. La fine, eccola quindi, le ultime gocce d'acqua stanno per scomparire verso questo canale prosciugatore ed io? non posso rimanere qui a marcire, devo trovare una via d'uscita o impazzirò qui dentro. Sento l'aria mancare, devo dirigermi verso quell'oscuro tunnel, dove è scomparsa tutta quell'acqua magari è lì il paradiso, l'immenso mare in cui annegare, si vado è l'unica speranza, inizio a scivolare nelle pareti viscide del tunnel facendomi strada sfinito passo dopo passo, vedo una luce lì in fondo ecco sto per vederla, la beata fine, eccola! Sento tirare il mio filo della pancia, non posso andare oltre, devo scegliere, o tirare definitivamente il mio filo, spezzarlo e tuffarmi nel mare della tranquillità o rimanere qui, attaccato a questo assurdo mondo, in fondo l'ho amato questo mondo, in fondo mi mancherà, mi giro a vederlo un'ultima volta, una piccola lacrima mi solca la guancia. Mi rigiro, quella luce e immensa non posso resistere, mi tuffo. Il tubo si stacca. La luce!...
Una strana creatura, enorme, mi prende delicatamente. La luce mi abbaglia, sono frastornato, cos'è? tutto questo? dove sono? La strana creatura mi capovolge a testa in giù mi sento colpire e d'improvviso una sensazione mai provata prima. Sento infilare dentro di me del vento, e poi uscire fuori violentemente. Terribile ed allo stesso tempo meraviglioso, non posso più smettere ecco ora piango piango fragorosamente, è fatta ora posso nuotare, è fatta respiro!
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