"Consiglierebbe la carriera di scrittore?" mi chiese uno degli studenti.
"Stai cercando di dire amenità?" gli chiesi.
"No, no parlo seriamente. Consiglierebbe la carriera di scrittore?"
"È lo scrivere che sceglie te e non tu lo scrivere."

Charles Bukowski

lunedì 20 giugno 2011

Storia di un carrozziere solitario nel mondo infinito del uebb


In quel tavolo al bar, la sua birra perdeva gradualmente sapore, le bollicine si adagiavano in superficie, il caldo la trasformava in piscio e Lorenzo con gli occhi fissi nel nulla, ascoltava vago i suoi amici parlare del Real di Mouriño. Lui aspettava seduto un’altra serata da passare. Quando tornava a casa, nel suo letto, solo lì liberava dalla culla, la sua intimità.
Lorenzo, lavorava in una carrozzeria. A nero ovviamente, ma era molto grato al proprietario, lo capiva: fra tasse, la crisi e tutto il resto era già tanto che lo aveva preso a cuore e fatto lavorare nella sua autofficina. Era duro con lui, esattamente come suo padre, ma era giusto così. Per tirare avanti la baracca, bisogna avere polso e lui, il suo padrone, ce l’aveva. Lavorava mediamente dieci ore al giorno, compreso il sabato, ma a lui andava bene. D’altronde se non lavorava, non aveva idea di come impiegare le giornate e quella settimana in cui l’autofficina restava chiusa in estate, per Lorenzo era una noia pazzesca. Era costretto a restare più tempo solo con sé stesso e la cosa lo rendeva nervoso. Perché non aveva la minima idea di chi fosse, e sotto sotto, sentiva che forse si teneva pure sul cazzo.
Anche per questo Lorenzo, nel suo tempo libero, diluiva la sua intima paura, su internet. Vagava fra Facebook e le discussioni di Yahoo. Per caso capitava nel blog di qualche guru 2.0 che lo infarciva di senso comune anticonformista. O il contrario, di un anticonformistico senso comune, non ricordo bene. Sta di fatto che dietro a quello schermo, si tramutava in un personaggio virtuale a cui era molto legato.
La sua verve polemica, faceva di lui un tuttologo, capace di poter dire la sua, con una certa dose di violenta saccenza. Non aveva la benché minima cognizione degli argomenti, ma la sua sicurezza qualunquista, snervava qualsiasi ordinato commentatore.
Ce l’aveva con tutto e tutti. Con la politica, rea di mangiare sulla pelle di noi cittadini, dei partiti buoni a fare promesse a comprarsi i voti e poi a fare i cazzi comodi loro.
- A scaldare le sedie del Parlamento, devono andare a lavorare tutti quanti.
- Per non parlare delle associazioni, un sottobosco di mangiasoldi anche loro. Travestiti da indipendenti, che fanno affari con i politici.
- Gli ambientalisti poi, buoni quelli, solo a dire di No, ma la mia macchina a cosa la faccio andare? A buone intenzioni?
- E la magistratura politicizzata? Viviamo in uno stato di polizia, spiati, questa è la vera verità. Io l’altro giorno per 5 minuti in divieto di sosta m’hanno fatto la multa. Ma che mondo è questo? Io me li sudo i soldi, vigliacchi!
- E perché non posso andare a puttane? Se ci sono, loro ci guadagnano! È un mestiere antico come il mondo e facciamo i moralisti!
- Questi qui non hanno capito che noi popolo del ueb ci siamo svegliati, e li cacceremo via, siamo tantissimi e informati, non ci fermeranno più! Abbiamo una voce grandissima che li farà tremare.
- Il mio datore di lavoro, paga troppe tasse e per questo non mi può assicurare! La sinistra non capisce un cazzo, vuole solo mettere le mani nelle tasche nostre. Altro che precariato! Io lo capisco il mio datore di lavoro. Siamo entrambi incazzati contro questo stato di merda.
- Falco, sono d’accordo con te, nel ventennio si era più sicuro, ora con questi marocchini che vengono pure a vendere gli accendini al mare. Ooo io lavoro!!!
- Trozchi o come cacchio ti chiami tu, i tuoi discorsi da filosofo tuttologo sapientino hanno rotto. Vai a lavorare, prendi una zappa in mano invece di farti seghe mentali. Sono incazzato, qua ci frecano il lavoro, merdeee!!!
- Per fortuna che ci sta internet, che ci da la possibilità di parlare col mondo. Altrimenti continueranno a frecarci. Prendi il fatto degli Illuminati, questi sono pure dentro la sinistra, e vogliono spiarci. Ecco spiegate le intercettazioni.
- Sono bravi a rubare tutti, appena arrivano al potere, tutti uguali.
- Ma io non ci vado a votare al referendum, a me non me ne freca niente. Apparte che il voto mio non lo avranno, le votazioni sono una frecatura. Poi dietro ci stanno i partiti. E poi col nucleare dalla Francia va bene e noi ce lo compriamo, allora lo vogliamo pure in Italia.
- Demos, ma che dici? In Puglia si produce l’80% di energia rinnovabile, ma chi te l’ha detto quel frocio di Vendola?!!! Voglio il Nucleare
- Io sono stufo dei benpensanti, siete tutti indottrinati dai vostri partiti. Io sono un pensatore libbero!!
La cameretta con le persine abbassate, conservava quell’odore di chiuso elettronico. Il rumore dei tasti pigiati, faceva da colonna sonora, ad una tempo libero, assente. Nell’inutilità extralavorativa, lasciava il tempo che trovava. Lo lasciava andare.
Lorenzo si alzò un attimo dalla sedia e ripiombò nell’umile mediocrità della sua camera da letto. Andò in bagno e si preparò per uscire. Pensava di pensare a qualcosa guardandosi allo specchio.
Ma non ricordava se c’era qualcosa di suo in quel pensiero.
Era un’opinione comune che camminava per strada.
Un buon senso che sorseggiava birra.
Un qualunquismo un po’ timido con le ragazze.

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1 commento:

  1. ho conosciuto altri Lorenzo, persone troppo sensibili definite perdenti. Persone che amo.

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