"Consiglierebbe la carriera di scrittore?" mi chiese uno degli studenti.
"Stai cercando di dire amenità?" gli chiesi.
"No, no parlo seriamente. Consiglierebbe la carriera di scrittore?"
"È lo scrivere che sceglie te e non tu lo scrivere."

Charles Bukowski

giovedì 6 maggio 2010

Fedeli Alla Linea




La voce circolava già da un po'. Ma stranamente silenziosa. Quasi ce se ne vergognava a dirla chiaramente. Neppure i telegiornali, neanche quelli dal gossip spinto, neanche quelli del cagnolino che ha fatto 300Km per ritrovare la sua padroncina ne hanno parlato. Il silenzio, muto e spaventoso che circolava come una peste nera di bocca in bocca. Eppur è successo.

Una storia talmente strana da apparire vera. Eppure non è per me. Lo so, io, io sono sempre stato un uomo di scienza, io, un uomo ligio al realismo, alla ragione, alla certezza, alla spiegazione...materialista e ateo. E adesso mi ritrovo in balia di questo incantesimo, spinto da chissà quale forza nascosta nell'andare a scoprire, a vedere da più vicino questo strano fenomeno di cui tutti silenziosamente parlano ansiosi. Forse è proprio la mia fede nella Ragione a spingermi. La mia fede.

Ho passato il casello di Bologna. Dalla radio London Calling dei Clash. Sono teso. Questa storia non mi piace per niente e chissà perché la redazione del giornale ha mandato proprio me per questo genere di cose. Lo sanno come la penso. Questa genere di spazzatura poi, non è da loro. Già, il problema però e che non sembra spazzatura, non sembra la solita roba, lo so, lo so è roba da pazzi, ma non lo so neanch'io questa storia. Questa storia.

Ore 12.23. Arrivo nel paesino. 2000 anime. 2015 corpi. I restanti 15 dicono di essersi giocati l'anima per Karina. Una russa trasferitasi qui dopo il crollo del Muro. O meglio lei dice dopo il crollo dell'URSS. Ma è lo stesso. Karina arrotondava le sue entrate. Sempre nel suo appartamento. Fra una foto del compagno Lenin ed una di San Nicola. Ma, come diceva lei, è lo stesso. Karina però lavorava gratis quando si trattava di poveri cristi. Diceva loro: Ora ti spiego cos'è il socialismo. Ed una volta fuori di lì c'era da scommetterci per chi avessero votato.

Ore 12.34. Eccomi qui è questo il posto. É qui. Attorno a me una folla di invasati. Di ogni risma. Iniziano a scalciare, volano insulti, risse. Fedeli, delle diverse congregazioni sono qui riunite per vedere l'evento. Ci sono proprio tutti, quanti mai uomo né possa immaginare. C'erano 15 formazioni Trotzkiste, 11 Marxiste-Leniniste di cui 7 Maoiste-Staliniste, 3 solo Staliniste e 1 solo Maoista. C'erano i Comunisti del nuovo millennio, i Marxisti Cattolici, i Guevaristi, i Castristi, i Terzomondisti, le Femministe Marxiste, i Gramsciani, i Luxemburghiani, e tantissime sigle sparse. C'erano poi i Socialisti, i Socialdemocratici, i Riformatori Socialisti, i Socialrivoluzionari, e persino una sigla sconosciuta di Marxisti di destra. Era una babele. Era un inferno.

Ad un certo punto s'avvicinò questa specie di santone. Era un ragazzino di 22 anni, a cui nessuno avrebbe dato un soldo. Era vestito con un jeans, una maglietta nera dei Dream Theater e delle Converse. Si avvicinò silenzioso ma sicuro e alzò per un attimo la mano ad attirare l'attenzione di tutti. La folla in guerra si fermò d'improvviso, tutti porgendo lo sguardo al ragazzino. Esordì: care compagne e cari compagni qui convenute/i, state per assistere ad una rivelazione unica. Molti di voi probabilmente saranno scettici e pieni di dubbi, ma abbiate fede. Il Maestro mi ha parlato qui su questa roccia da cui ora vi sto parlando. Ormai una settimana fa, e mi ha detto di radunarvi, da tutto il mondo. Ha detto così, chiama qui tutti coloro che ancora si rifanno al mio nome e portali in questo posto fra una settimana alla stessa ora io riapparirò e svelerò loro il grande segreto.

Ebbene l'apparizione avvenne alle 12.45 e manca appena un minuto. Per questo scendo e lascio che il Maestro appaia per parlarvi.

La folla ammutolì. C'era chi iniziava ad inginocchiarsi, chi a piangere chi a pregare, chi a strapparsi i vestiti di dosso. Alle 12.45 puntuale una luce accecò tutti. Da quel bagliore uscì lentamente la sua sagoma. Incredibile. Non può essere vero eppure era lì. É qui di fronte ai miei occhi. Karl Marx.

La folla sempre più incredula e ammutolita non sapeva che fare, qualcuno accennò ad un pugno chiuso, ma Marx li tranquillizzò tutti con un sorriso. E poi esordì: Compagne e compagni qui giunti, appaio ai vostri occhi affinché possiate sapere dalle mie vive parole il gran segreto. Io in vita ho rivelato ai posteri il gran segreto che è della macchina più diabolica e distruttiva che l'uomo abbia mai creato: il capitalismo. Ho scoperto per voi i suoi intrinsechi meccanismi alienanti, il suo sfruttamento continuo, le sue eterne contraddizioni. Vi ho anche spiegato l'obbiettivo ultimo della classe operaia, forza rivoluzionaria, la funzione del partito nell'organizzazione della classe operaia. Vi ho detto infine Proletari di tutto il mondo unitevi! Ma voi per tutta risposta vi siete divisi in mille sette, dichiarandovi fedeli a questo o quel leader in rapporto al suo pensiero e neanche questo vi bastava. Avete creato delle chiese in mio onore piuttosto che la liberazione del proletariato. Cosi come la chiesa ha creato il clero, piuttosto che la liberazione delle anime. Allora la volete sapere una cosa. Siete degli imbecilli. Ecco cosa siete.

La folla iniziò a rumoreggiare prima al suo interno, si sentiva dire si è vero è vero. La colpa è degli Stalinisti, ossessionati col culto della personalità, e poi: No siete voi traditori Trotzkisti, e voi allora socialfascisti, questo siete, revisionisti! Riprese la folla ad infuriarsi, a creare risse l'un l'altro. Finché Marx infuriato urlò: Teste di Cazzo! la folla si fermò si girò verso la roccia e vide il Maestro con occhi di fuoco guardarli assatanato. La folla ormai esausta prese a scontrarsi contro di lui piuttosto che con se stessa. Ma chi cazzo sei tu? eh? chi sei? Sei solo un truffatore, sei una spia capitalista ecco che sei, sparisci! Iniziarono a volare oggetti verso la roccia, versi ingiuriosi verso il Maestro.

Marx scomparì in lacrime. Mentre la folla continuava a darsele di santa ragione e poco lontano il ragazzino ventenne ascoltava con il suo I-Pod un pezzo dei Napalm Death, mentre con le mani mimava velocemente il suono della batteria.


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