"Consiglierebbe la carriera di scrittore?" mi chiese uno degli studenti.
"Stai cercando di dire amenità?" gli chiesi.
"No, no parlo seriamente. Consiglierebbe la carriera di scrittore?"
"È lo scrivere che sceglie te e non tu lo scrivere."

Charles Bukowski

lunedì 15 marzo 2010

Vuoto Arrendere


Meccanica illusione di farcela. Pioggia disordinata che accartoccia l'asfalto lucido della metropoli. Sui pannelli titanici il volto sereno del Presidente Rimossi rassicurava i cammiantori in valigia, le donne ingrossate con buste di plastica, gli occhialuti ragazzi in pullover. Cartoline da una città sotto vuoto. Voci bisbigliate sul selciato ruvido dei pneumatici aderenti. Odore di lacca, nella metropolitana conforme di libertà. Un'anomia collettiva, un formicolio lieve sotterraneo, mormorio di cibi da portare a casa, fidanzate da presentare ai genitori, dorghe da consumare al caldo di un monolocale, zoccole da consumare di sperma, bambini da portare a letto. Il lento sfaldarsi del corpo. Correvo per raggiungere l'ultimo bus per il mio loculo. Per seppellirmi l'ultima sera. Per depositare la macchina satura della catena di montaggio. Per attaccarci il caricabatterie. Tutto viaggia nella modernità conforme di corpi nudi a prezzi stracciati. Un'idilliaca illusione di potercela fare. Di assaltare il cielo d'inverno e colorarlo di sussulti d'animo. Prima di inciampare sul terreno del distacco. E il naufragar m'è dolce. Il vuoto arrendere.
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